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Il "caso" AnnoZero

Ultimo Aggiornamento: 21/04/2009 20:53
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Il Boss
17/04/2009 13:32
 
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Santoro, Travaglio & Vauro
Ironia, parecchia, risposte puntuali, soluzioni sarcastiche, molte, per Michele Santoro e la sua band. Una sorta di gioco fin troppo agevole in certi punti, vista la pochezza degli attacchi avversari. Ecco la "puntata riparatoria" di Annozero, ieri sera, dopo quella contestata della scorsa settimana.


Le vignette di Vauro vengono presentate comunque senza Vauro, Sabina Guzzanti vi aggiunge il carico da undici, Santoro&Travaglio sceneggiano a puntino le repliche contro tutto e tutti, con un certo gusto per teatralità e colpi ad effetto. La controparte è Niccolò Ghedini, il più battagliero e spregiudicato di tutto il Pdl, in teoria: ma a un certo punto entra quasi anche lui nel gioco e si limita alla parte, non brillantissima né forse ce n'era bisogno. Passa anche una fantastica intervista di Ruotolo al vescovo de L'Aquila che giorni addietro aveva emesso un comunicato di indignazione, dalle sue risposte si evince che non solo il prelato, come ammette, non ha visto la famosa puntata ma gliene hanno anche raccontato probabilmente un'altra.

E insomma, alla fine, il gioco televisivo è quello, quasi da far passare sotto traccia l'episodio e richiederne a gran voce un altro migliore per la prossima puntata, ché questo ha un po' stufato. Il guaio è che invece sul terreno, tramortita, resta parecchia della credibilità residua di molti attori in gioco. Ora tocca restare col fiato sospeso ad aspettare cosa si inventeranno davvero i vertici Rai e in particolare il nuovo direttore generale per uscire in modo appena dignitoso da tutto questo: la censura a Vauro, anche dopo aver guardato per la centesima volta la vignetta incriminata a caccia di qualcosa di impresentabile - che deve pur esserci, no? - fa tornare indietro il paese a tempi impensabili, lo sbalordimento rimane assoluto. L'indagine interna della Rai non potrà mai essere una cosa seria, né se si conclude nel nulla né, appunto, se dovesse dare spunto a provvedimenti punitivi che in un caso simile, se ci mettessimo a spiegarlo con esattezza oltre le frontiere, farebbe ridere il mondo intero. Tutto assurdo, con tutti che a un certo punto non hanno creduto vero che ci fosse questa possibilità succosa e mediaticamente lucrabile di mettersi a recitare una parte purchessia.

E poi lo strano sorgere della vicenda, che un giorno forse si potrà ricostruire ammesso che a qualcuno interessi ancora, e ci sono poche probabilità in tal senso. La denuncia quasi violenta di quanto successo nella puntata della scorsa settimana: arrivano insieme, Fini&Berlusconi, quasi un giorno e mezzo dopo la puntata in onda. Una indignazione a crescita lentissima. L'altro giorno è intervenuto a Repubblica Tv Guido Crosetto, Pdl e ospite libero e parlante della puntata incriminata: ha sostenuto con molta convinzione che quella puntata "non era affatto piaciuta ai telespettatori". Perché ne era convinto? Viene il dubbio che in quelle ore vuote, quelle che passano tra Vauro e le cannonate dei vertici del Governo, siano corsi sondaggi appositi, di quelli veloci che si usano oggi, e a tavolino si sia deciso di sparare alzo zero innescando un can can che dev'essere stato giudicato comunque come produttivo per un episodio che senza quelle cannonate sarebbe rimasto circoscritto al suo posto, ovvero tra persone che presentano una proposta televisiva e il pubblico che li giudica.

Il salto indietro poi sulla questione Rai, servizio pubblico e contenuti e modi dei programmi che si occupano di politica è impressionante. Si è di nuovo sentita la teoria della tv - in quanto pagata da tutti - che deve diventare uno scaffale immobile con allineati i prodotti-opinione e davanti al quale lo spettatore passa osservando, muto e compunto, rimirando tutte le marche esposte. Una grammatica desolante che si pensava, poveri illusi che non siamo altro, abbandonata da tempo. Perfino opinionisti avveduti nell'area centrodestra hanno detto: mettiamo anche un Santoro di destra da qualche parte e chiudiamola qui. Purtroppo un Santoro di destra lo cercano da lustri e non lo trovano. O magari non lo cercano davvero. Viene il dubbio che sia più produttivo nonché più divertente una santorata ogni tanto, in cui tutti trovano spazio per una piccola sarabanda che poi passa. Infine, forse non vuol dire nulla, ma chissà: le due polemiche più forti di stagione , per Annozero, in due puntate come quella su Gaza e quella sul terremoto. La cifra delle grandi tragedie porta a questo, ci sarà un motivo ma in realtà non dovrebbe esserci mai, in casi simili.

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