[3D contro la mafia]: in ricordo dei morti ammazzati

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(SimonLeBon)
00sabato 23 maggio 2009 22:09
2009-05-23 21:07
NAPOLITANO, CONTRO MAFIA MOBILITAZIONE COLLETTIVA
dell'inviato Alberto Spampinato

GIBELLINA (TRAPANI) - Giovanni Falcone e Paolo Borsellino non sono solo vittime della mafia, sono "autentici eroi della causa della legalità, della convivenza civile, della difesa dello Stato democratico", ha detto Giorgio Napolitano nell'aula bunker di Palermo dove ha affermato che nel loro ricordo "più che mai tutta la nazione si unisce e l'Italia attorno a queste immagini, simboli, memorie pensa di essere una grande nazione unita". La commozione è cresciuta sull'onda dei ricordi, della rievocazione delle immagini e delle opere dei due magistrati antimafia: anche il Capo dello Stato ha partecipato all'emozione collettiva e ha ricordato che quel 1992, con le due stragi a distanza di due mesi, l'Italia visse "un momento terribile, tutti noi sentimmo scricchiolare le istituzioni repubblicane sotto l'attacco diretto e spietato della mafia".

Falcone e Borsellino furono per lo Stato "servitori eccezionali per lealtà e professionalità, coraggiosi e sapienti combattenti per la legalità e la difesa della libertà e dei diritti dei cittadini, restano grandi esempi morali". Bisogna continuare a ricordarli e insieme si devono "raccogliere i frutti del loro impegno". Quei frutti, ha aggiunto, "restano preziosi". Proprio in questa aula, ha aggiunto, si celebrò lo storico maxiprocesso che ha cambiato la condizione della Sicilia, ha segnato "una svolta decisiva nella lotta contro la mafia, insieme ai provvedimenti di legge che seguirono" e dei quali lo stesso Falcone fu "il principale ispiratore". Si tratta, ha ricordato, della legge sui pentiti, delle nuove norme processuali e per il carcere duro, l'istituzione della direzione investigativa antimafia e della procura nazionale antimafia.

Di quest'ultima e di Pietro Grasso che la guida, Napolitano ha fatto una difesa e un elogio senza sfumature. Quelle norme antimafia restano fondamentali ma vanno aggiornate e affiancate da altre per seguire l'evoluzione continua e le mutazioni della mafia, ha detto il Capo dello Stato apprezzando il lavoro che stanno facendo i ministri Alfano e Maroni e il Parlamento in particolare per le misure di prevenzione personale e patrimoniale. Lo Stato, le forze dell'ordine, la magistratura devono continuare ad impegnarsi, ma c'é anche "un altro versante fondamentale della lotta contro la mafia, quello della mobilitazione collettiva della società civile, per trasmettere e diffondere la memoria storica e alimentare la cultura della legalità, per affermare l'imperativo del 'resistere e reagire alle pressioni e intimidazioni della mafia'".

L'impegno della società civile può essere "determinante" per una maggiore partecipazione democratica. Per questo però occorre anche puntare sulla "qualità della politica, sul prestigio delle istituzioni democratiche, sull'efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni". E' necessaria la crescita della coscienza civica e della fiducia nello Stato di diritto, "che può rafforzarsi solo in un clima di rispetto, in ogni circostanza, degli equilibri costituzionali da parte di tutti coloro che sono chiamati ad osservarli, come conta pure ogni intervento capace di incidere sul divario nord-sud e di aumentare l'occupazione qualificata". Napolitano ha chiuso raccogliendo le espressioni di speranza di Maria Falcone. E' vero, ha detto, che "vediamo di anno in anno crescere la speranza, smuoversi le coscienze, formarsi i giovani del sud e del nord al culto della libertà e della legalità". Per sconfiggere la mafia l'Italia si affida all'impegno delle forze dell'ordine e a queste coscienze più mature.
(SimonLeBon)
00sabato 23 maggio 2009 22:14
a Palermo la Nave della Legalita'
a Palermo la Nave della Legalita'
(SimonLeBon)
00domenica 24 maggio 2009 12:15
Ricordato Sciascia
2009-05-24 11:33
NAPOLITANO A RACALMUTO RICORDA SCIASCIA, 'VOCE DELLA CIVILE ITALIA'
RACALMUTO (AGRIGENTO) - "Sono stato legato a Leonardo Sciascia da una ventennale amicizia, non soltanto politica ma fondata sull'affetto". Lo ha detto il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, a Racalmunto, paese natale dello scrittore e ultima tappa del suo viaggio in Sicilia. Il presidente della Repubblica ha poi invitato i componenti della fondazione Sciascia a "continuare a lavorare con determinazione per ricordare sempre Sciascia, come è successo oggi". Napolitano sta adesso visitando il teatro Regina Margherita.

A Racalmuto, Napolitano si è fermato in raccoglimento sulla tomba di Leonardo Sciascia che reca l'epitaffio dettato dallo scrittore "Ce ne ricorderemo di questo pianeta". Una sepoltura laica, semplice, accanto a quella della moglie scomparsa lo scorso gennaio. Il capo dello Stato ha deposto un cuscino di fiori poi ha raggiunto la Fondazione Leonardo Sciascia dove si è commosso nel riferire il ricordo personale dei suoi rapporti con lo scrittore, la sua ammirazione, i rapporti per alcuni anni in Parlamento. "L'ho sempre ascoltato con attenzione e profondo rispetto - ha detto - come espressione della grande coscienza e della voce civile del nostro Paese".

La figlia di Sciascia gli ha donato una medaglia ricordo della Fondazione. Napolitano ha ringraziato e ha detto: "Leonardo Sciascia l'ho grandemente amato come scrittore europeo non meno che italiano". Il capo dello Stato ha visitato l'edificio che ospita la Fondazione intitolata allo scrittore accompagnato dal presidente della fondazione stessa Salvatore Petrotto, che è il sindaco della città, e dal vicepresidente Aldo Scimé che fu amico personale dello scrittore. "Sono rimasto colpito da questa visita. Mi fa piacere - ha detto Napolitano - che alla Fondazione sia stata prestata una sede così prestigiosa per ricevere l'eredità e per trasmettere il messaggio di Leonardo Sciascia. E' una testimonianza viva di quella Sicilia della ragione e della cultura che noi possiamo identificare con il nome di Leonardo Sciascia".
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