Autore:
Barsine
Titolo:
Fianchi Rotondi
Personaggi: Bagoas, Alessandro, Efestione
Genere: Drammatico, Fantasy
Capitoli: 12 —completa—
Rating
: R
Avvertimenti: Yaoi
Riassunto dell'autrice: "Si meravigliò ad accorgersi che il suo tocco un tempo tanto bramato gli provocava un acuto fastidio."
Ho letto per la prima volta questa fanfiction qualche mese fa ed è stato amore a prima vista.
Non conoscevo nulla di Alessandro che non fosse scritto sui libri di storia - e nemmeno avevo visto il film tanto famoso e criticato che ne romanza le gesta, per dirla tutta - ed è anche grazie a questo splendido racconto se ho iniziato pian piano a curiosare e a cercare notizie sull'uomo Alessandro, su tutto ciò che esula dalla sua immagine di grande re e conquistatore.
Barsine incunea la sua narrazione nel periodo che Alessandro trascorre in Babilonia. Centro e motore di ogni avvenimento, apparentemente, è il mutamento del rapporto che lega Efestione ed Alessandro. Efestione improvvisamente ed inspiegabilmente cambia, smette di amare il suo re, ed Alessandro si trova a dover accettare gli scherzi di Eros. Eppure, nascosto nell'ombra, si trova un'altro motore dell'azione. Pian piano si delinea una sottile ragnatela di inganni e stregonerie che porta noi lettori a comprendere con Alessandro cosa stia accadendo in realtà. Ed ecco che prende vita un Alessandro, umano, che soffre per amore perchè "
Eros è la forza motrice dell’umanità e per lui si sono compiute le opere più straordinarie, ma anche i disastri più tremendi" e "
Nessun uomo mai è riuscito a sottrarsi alla sua mira". Osserviamo Alessandro vagare nel grande palazzo nelle notti insonni e colme di dolore e malinconia oppure cercare una sorta di consolazione tra le sapienti mani del fedele Bagoa; insieme ad Alessandro abbiamo visioni fugaci del cuore freddo del suo generale; e sempre con Alessandro scopriamo lentamente come per i nostri personaggi sia "
mille volte meglio morire, piuttosto che soffrire d’amore.". La sofferenza che traspare nel racconto è palpabile, reale e profonda, impreganta di disperazione.
Dal punto di vista stilistico, più che azzeccata, a mio parere, la scelta di far prevalere il punto di vista di Alessandro: in questo modo il lettore scopre lentamente, passo dopo passo, cosa sia realmente successo e perchè. Ogni personaggio è umano, disegnato a tuttotondo, al punto che risulta quasi impossibile, alla fine, non provare compassione persino per chi ha tramato nell'ombra ed ha osato sfidare Eros ed Alessandro.
Una cosa che mi ha colpito molto, inoltre, è la fedeltà con cui Barsine ha cercato di riprodurre i "suoi" personaggi: ben consica di avere tra le mani uomini dell'antichità, l'autrice riesce a contestualizzarli bene, facendoli parlare in modo coerente con l'epoca in cui vivono, senza tuttavia renderli pesanti o incomprensibili. Lentamente, con estrema cura, dà vita a uomini per cui gli dei e la stregoneria sono reali. Per loro, le steghe, uomini o donne che cercano di modificare la realtà con filtri e pozioni, e gli indovini esistono ed hanno vero potere sugli uomini mortali. Non sono uomini del 2000 trasportati nell'antichità, ma, al contrario, traspaiono perfettamente dal racconto i diversi valori, i diversi schemi di comportamento e le diverse credenze dell'epoca. Alessandro è un grande sovrano, illuminato e in un certo senso atipico per l'epoca in cui vive, ma è anche crudele e vendicativo, com'è naturale che sia un re in quei secoli. Ogni altro personaggio, indifferentemente dal rapporto emotivo che lo lega al suo sovrano, è sottomesso ad Alessandro e non è mai concesso ad alcuno, nemmeno per un breve istante, di dimenticare la gerarchia, il "naturale" ordine delle cose.
Concludo con un ultima perla che mi è rimasta particolarmente impressa: pur mostrando prevalentemente la naarrazione dal punto di vista di Alessandro, Barsine riesce magnificamente a darci di volta in volta immagini diverse dello stesso personaggio. Ed ecco che prendono forma, uno dopo l'altro l'Uomo Alessandro, che quando è solo concede a sè stesso la libertà di soffrire: il Padrone Alessandro, colto e saggio, attraverso il velo dell'adorazione di Bagoa; il Giovane Re Alessandro che l'indovino Aristandro desidera proteggere quasi come un figlio; il Re Condottiero, l'Amico, l'Amante attraverso lo sguardo di un Efestione in continuo mutamento. E via via, ogni personaggio mostra di sè mille e mille sfaccettature che si incastrano perfettamente una con l'altra.
Potrei scrivere ancora per ore, soffermandomi ad analizzare ogni singolo aspetto che mi ha colpito di questa fanfiction, ma credo di aver già svelato fin troppo e rischierei di togliere tutta la magia ad un racconto davvero fantastico...
[Modificato da §yumeko§ 19/10/2005 17.40]
[Modificato da §yumeko§ 29/10/2005 15.52]
[Modificato da §yumeko§ 29/10/2005 16.34]
[Modificato da Referenti del Comitato 07/10/2006 15.58]