ROMA - In un attentato a Nassiriya un militare italiano è morto, uno è ferito gravemente e tre in modo più leggero. Il militare morto è il primo caporal maggiore Alessandro Pibiri, 25 anni, di Cagliari. Era in servizio al 152/o Reggimento fanteria 'Sassari'. Il militare italiano rimasto ferito "in modo grave" è il primo caporal maggiore Luca Daga, nato il 14 maggio 1978 a Carbonia (Cagliari).
Il caporal maggiore scelto Fulvio Concas nato a Donnosfanadiga (Cagliari) il 21 novembre 1976, il tenente Manuel Pilia nato a Cagliari il 24 gennaio '80 e il primo caporal maggiore Yari Contu, nato a Cagliari l'8 luglio 1977 "non risultano in pericolo di vita".
L'attentato si è verificato alle 21.35 ore locali (19.35 ora italiana) lungo una rotabile 100 chilometri a nord di An Nasiriya, quando una pattuglia del Task Force Alfa del reggimento fanteria 'Sassari' del contingente italiano è stata coinvolta dalla esplosione di un ordigno. Il primo veicolo, un VM 90 con a bordo cinque militari, è stato investito dalla deflagrazione. Il convoglio si trovava lungo la strada rotabile perché impegnato in un'attività di scorta ad un convoglio logistico britannico diretto a Tallil e proveniente dalla confinante provincia del Maysan. Sul posto sono intervenuti immediatamente i soccorsi prestati dal personale medico che viaggiava a bordo di un' ambulanza al seguito del convoglio. Successivamente, dalla base aerea di Tallil, si è alzato in volo un HH-3F dell'Aeronautica Militare per garantire l' evacuazione sanitaria ed il ricovero dei feriti.
I quattro feriti "di cui uno in modo molto grave" sono ricoverati nell'ospedale da campo italiano a Tallil. I nomi verranno resi noti una volta informate le famiglie.
L'attentato è stato compiuto con un ordigno rudimentale (Ied) di tipo tradizionale, e non a carica cava, come quello impiegato nell'attacco del 27 aprile, in cui morirono 4 militari italiani e un romeno. Lo si é appreso da fonti investigative.
Alla luce dell'attentato a una pattuglia di militari italiani a Nassiriya è stato annullato il Carosello dei carabinieri in programma stasera. L'evento avrebbe dovuto concludere, come da tradizione, la festa per il 192mo anniversario della fondazione dell'Arma dei carabinieri.
D'ALEMA IN CONTATTO CON AMBASCIATA BAGHDAD
Il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Massimo D'Alema si è immediatamente posto in contatto con l'ambasciatore d'Italia a Baghdad Maurizio Melani, per un aggiornamento sui fatti e le condizioni dei feriti. E' quanto si apprende alla Farnesina, dove si riferisce anche che D'Alema ha manifestato i propri sentimenti di profondo dolore, solidarietà e vicinanza alle Forze armate italiane, ancora una volta duramente colpite nell' adempimento del loro dovere in una missione di pace. D'Alema ha manifestato la sua riconoscenza per i valori di abnegazione, dedizione e generosità testimoniati dai nostri militari in Iraq.
NAPOLITANO, PROFONDO DOLORE E VIVA SOLIDARIETA'
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, informato dell'attentato in Iraq, ha espresso profondo dolore e viva solidarietà.
IL CORDOGLIO DI PRODI E PARISI
"Sono profondamente addolorato per questo nuovo lutto che colpisce tutto il popolo italiano". Il presidente del Consiglio Romano Prodi segue con preoccupazione le prime notizie che arrivano dall'Iraq.
Il ministro della Difesa Arturo Parisi esprime "profondo dolore" ed è "in continuo contatto con il comando di Nassiriya per apprendere le notizie del caso".
RUTELLI, CI STRINGIAMO ATTORNO A NOSTRI MILITARI
Rutelli esprime "profondo cordoglio" ai vertici delle Forze Armate e ai familiari del militare italiano, "vittima del barbaro attentato a Nassiriya". "Ci stringiamo attorno ai nostri militari - prosegue Rutelli - di cui l'Italia tutta va fiera per il difficile lavoro che stanno svolgendo nelle missioni internazionali di pace".
SCHIFANI, IMMENSO DOLORE CHE SI RINNOVA
"Un immenso dolore che si rinnova". Lo dice il presidente dei senatori di Forza Italia Renato Schifani. "L'attentato mi riempie di profonda tristezza. Sono vicino ai familiari di chi ha perso la vita per difendere la libertà, onorando il nostro Paese in una missione di pace, e auguro ai militari feriti una rapida e completa guarigione".
SGOBIO, E' ORA DI USCIRE DA QUELLA CARNEFICINA
"Esprimiamo cordoglio e preoccupazione per la sorte degli altri soldati feriti". Lo afferma Pino Sgobio, capogruppo Pdci alla Camera. "E' ora di uscire - prosegue Sgobio - da quella che è una vera e propria carneficina".
GIORDANO: SOLIDARIETA' ALLE FAMIGLIE DELLE VITTIME
"Siamo vicini alle famiglie dei nostri militari colpiti. Vogliamo esprimere intensi solidarietà e affetto e vogliamo per questa via condannare le violenze che sono state alimentate dalla logica perversa e distruttiva della guerra e del terrorismo", afferma il segretario di Rifondazione comunista Franco Giordano. "Dobbiamo mettere in campo - prosegue - tutte le azioni e le iniziative di pace per contrastare questa barbarie".
RIZZO, NOSTRO CONTINGENTE NON RESTI UN MINUTO DI PIU'
"Non un minuto di più deve permanere il nostro contingente in Iraq, in territorio di guerra, non giusta, a rischio e pericolo della vita. Si disponga il ritiro il più in fretta possibile", sottolinea il capogruppo del Pdci al Parlamento europeo Marco Rizzo.
Fonte:
Ansa.it
Commento personale: Quando muoiono esseri umani dispiace sempre, ancora di più quando sono della nostra stessa terra.
Non li chiamerei eroi. Suono uomini che fanno il proprio lavoro; o meglio il lavoro sporco di un governo bastardo.
Credo sia ora di lasciare l'Iraq.
E' ora che il professore mantenga una delle promesse più importanti da lui fatte in campagna elettorale.