Com’era verde la mia valle

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Krinale
00mercoledì 3 agosto 2005 14:15
Com’era verde la mia valle. E lo è ancora.

Torno dopo mezzo secolo nella mia valle partigiana, la Valle Maira. E capisco che la memoria, come tutto nella vita, è una faccenda relativa: il mondo lo vedi secondo gli umori che hai, lucido e dilatato allora, quando la valle apariva ampia e maorbida, non come ora, tutta roccia chiara, villaggi aggrappati, strade scavate nalla pietra da Cartignano ad Acceglio, pietra e boschi. Allora, quando la vedevo lucida e dilatata, scendevo a fare un’imboscata ai tedeschi fino al ponte di San Damiano, e sbagliavo a vederla così larga e vuota: la colonna tedesca si era appena fermata vicino al ponte e già quegli elmetti di acciaio rilucevano nella luce del mattino appena sotto di noi. Forse, sul filo della memoria, un tedesco è tornato nella valle, ha aperto un’osteria e un tedesco richiama tedeschi, ora se ne incontrano specialmente a Stroppo, o Strop, come dicono i cartelli in occitano. Magari fermi davanti al municipio di Serre, impegnati a leggere la lapide per i morti valligiani durante la guerra.
Forse potremmo considerare tedesco anche il pittore fiammingo Hans Clemens, arrivato chi sa come a Elva per dipingere gli affreschi della parrocchiale. Sono tornato a vedere il paradiso di Elva salendo la strada scavata nella roccia, una galleria dopo l’altra: ci passi rasentando la pietra e ti affacci su abissi su cui non crescono neppure gli abeti. Se incontri uno che scende devi manovrare su terrazzini angusti, ma in alto appare già il paradiso, l’immenso anfiteatro di prati, ora fioriti di genzianelle e ranuncoli e margherite, quel prato largo quanto la Strada dei cannoni che percorre il crinale con la Valle Varaita. E sopra, come un castello delle favole, la mole dolomitica del Pelvo, la montagna rosa che è la porta della douce France. Si sale per i prati fioriti fino al Col Sampeyre, vedi là in fondo Casteldelfino e sulla sinistra la Bicocca, la caserma dove arrivammo nel grande rastrellamento dell’ottobre ’44, ancora elmetti di tedeschi rilucenti sotto il sole, noi come aggrappati al Pelvo che li fermava con le sue pareti.
Dal Col Sampeyre vedi a volo sulla Val Varaita i boschi di cembri che risalgono le pendici del Monviso, il totem del Piemonte, la montagna visibile da tutta la pianura, una parete bella come quella del Cervino, e la strada dal colle dell’Agnello che sale fin quasi ai tremila metri.
In una cosa la memoria non mi aveva ingannato, queste valli sono rimaste integre e meravigliose.

Giorgio Bocca
Paura del buio
00mercoledì 3 agosto 2005 15:04
vi prego, perdonatemi
è belo caminari in uni valei verdi

:Bacco:
00mercoledì 3 agosto 2005 15:09
Krinale promosso

Paura del buio con sarcasmo di
spunto televisivo, perde qualche punto...
eppure mi era partito bene con una
percepibile passione per i TOOL
pari alla mia...


[SM=g27828]

[Modificato da :Bacco: 03/08/2005 15.14]

Paura del buio
00mercoledì 3 agosto 2005 16:22
Re:

Scritto da: :Bacco: 03/08/2005 15.09
Krinale promosso

Paura del buio con sarcasmo di
spunto televisivo, perde qualche punto...
eppure mi era partito bene con una
percepibile passione per i TOOL
pari alla mia...


[SM=g27828]

[Modificato da :Bacco: 03/08/2005 15.14]




Non era sarcasmo, era giusto una semplice battuta.
Cmq la tua sembra una telecronaca ippica...
:Bacco:
00mercoledì 3 agosto 2005 19:06
Un cane con un sigaro in bocca
non puo' fare di meglio, anzi forse
alle corse sui levrieri,
orsù scherzavo, si vede pure dalla faccina...
Paura del buio
00mercoledì 3 agosto 2005 19:09
Re:

Scritto da: :Bacco: 03/08/2005 19.06
Un cane con un sigaro in bocca
non puo' fare di meglio, anzi forse
alle corse sui levrieri,
orsù scherzavo, si vede pure dalla faccina...



anch'io scherzavo... c vuole per forza una faccina per capirlo?
:Bacco:
00mercoledì 3 agosto 2005 19:30
naaa, credo che ABbasti il mio cerebro
dianne
00giovedì 4 agosto 2005 11:28
Qualche commento "serio"? [SM=g27819]
Whitep
00giovedì 4 agosto 2005 11:43
partigiani della montagna è un compendio di annotazioni, lettere e memorie scritte da un giovane partigiano delle formazioni di giustizia e libertà...

uno spaccato dell' italia in lotta contro i rimasugli feroci del fascismo -agli ordini diretti dei generali tedeschi-, quegli stessi carnefici che oggi cerchiamo di riabilitare in nome della patria.
bocca ha deciso di ripubblicare quelle memorie perchè disgustato dal revisionismo, anche di sinistra, che da un po' di tempo va per la maggiore in italia (vedi pansa)
imparzialità non è equidistanza
di giorgio bocca vi consiglio "il filo nero"


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Krinale
00giovedì 4 agosto 2005 13:46
Re:
Il filo nero, provvederò... grazie.
pescetrombetta
00giovedì 4 agosto 2005 18:55
Grazie per il consiglio!
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