CONTRO L'IGNORANZA
PROTESTA CONTRO L’IGNORANZA INFORMATICA DEGLI ITALIANI (o di chi li rappresenta)
Dopo essere passato alla Camera con solo i voti contrari di Verdi e PRC e l’astensione delle opposizioni, al Senato è stato approvatoun Decreto Legge (decreto legge Urbani) di modifica la legge sul diritto d’autore art 171-ter della legge 22 aprile 1941, n. 633, che se approvato introdurrà per chiunque diffonda, anche senza fine di lucro e per uso personale, opere di ingegno o parti di esse sanzioni equiparabili a quelle che ci sono per il maltrattamento (art 610) in famiglia o sui minori (art 572), vale a dire 4 anni di carcere ed una multa fino a 15500 euro. La mera fruizione delle stesse (download), anche per uso personale, portera’ alla multa di 154 euro + la confisca di tutti gli strumenti e materiali (PC, CD-rom, eventuali periferiche, insomma migliaia di euro in materiale informatico) + la pubblicazione a proprie spese del “mea culpa” su un quotidiano nazionale.
L’apertura al penale, dovuta alla modifica proposta nel decreto del termine “fine di lucro” in “scopo di profitto” e’ dovuta a egli emendamenti proposti da 4 deputati della Margherita e 1 dell’UDC e fatti proprio dal governo. Secondo le sentenze di 1’ grado e della Cassazione nel termine “profitto” sono compresi anche il risparmio su un acquisto e il guadagno morale.
Queste pene sono state definite dal Ministro Urbani “simboliche” e il decreto una difesa alla diffusione della cultura.
Lo stesso decreto introduce il concetto di bollino virtuale, gestito dalla SIAE, per il la distribuzione di qualsiasi opera di ingegno, quindi anche quelle non depositate presso di loro.
Tutti i programmi, file audio e video, e-book, immagini e fotografie coperte da copyright, o parti di esse anche se messe a disposizione degli utenti gratuitamente dagli autori o con il permesso degli stessi o come mera citazione (demo di canzoni, raccolte di foto o illustrazioni, software freeware, shareware o sotto GPL, ecc…) disponibili in rete non contrassegnati da tale bollino saranno equiparati a quelli scaricati illegalmente e la distribuzione o l’usufrutto punito in modo uguale.
Il problema è che il bollino esisterà solo in Italia, quindi tutto il software internazionale o la musica e i film fruiti on-line, le raccolte di immagini di celebrita’, gli sreenshot dei film, ecc.. presenti su server stranieri diverranno fuorilegge!
Il Decreto mette sullo stesso piano una centrale di duplicazione abusiva per la vendita di DVD pirata, il privato che scarica l’MP3 del suo cantante preferito (magari di un disco fuori produzione o che lui ha gia’), il gestore del sito con contenuti coperti da Copyright come le scansioni delle riviste o gli sreenshot dei film o il programmatore straniero che mette il proprio freeware su un sito.
A questo si aggiunge una tassa sui supporti, a sostituire quella introdotta l’anno scorso che ha gia’ causato un calo delle 60% delle venite in Italia, pari a 0.36 euro + IVA a Gb, che questa volta, per come e’ scritto il decreto, verra’ applicata anche sugli HD e una tassa del 3% sul prezzo dei masterizzatori e su tutti i programmi dotati di funzione di masterizzazione (compresi gli ultimi S.O. quindi).
Tanto per fare un esempio pratico, un DVD vergine su cui registrerete le vostre vacanze, in Germania (dove gli stipendi sono piu’ alti dei nostri) costa 0.60 centesimi, in Italia costera’ circa 3 euro, mentre un HD da 100Gb costera’ 43,2 Euro in piu’, pari al 50% in piu’ rispetto al prezzo odierno. I 4/5 di questa tassa andranno alla SIAE.
Ufficialmente queste tasse, applicate indipendentemente dall’uso i cui si fara’ dei supporti, degli HD e dei masterizzatori, sono per garantire agli utenti il diritto alla “copia privata”, ovvero la possibilita’, garantita per legge, di farsi una propria copia di backup dei beni originali da loro acquistati per compensare i detentori dei diritti i sfruttamento economico del mancato guadagno sull’acquisto di una eventuale seconda copia.
Per la stessa ammissione della relatrice alla Camera, l’on. Carlucci (FI), in un’intervista rilasciata su Radio 24 (ascoltabile qui:
www.radio24.it/rm/2024_060504.rm , leggibile qui:
www.mannasauro.com/Cortiana.vs.Carlucci-.Trascrizione.Comp... ) l’art 1, che introduce queste novita’, sarebbe da stralciare, ma la cosa non e’ possibile perché il governo ha preso accordi con le Major:
Carlucci: "Esattamente, noi abbiamo più e più volte chiesto questo al Governo, però evidentemente il Governo ha preso degli impegni nei confronti...
Intervistatore: ….Della SIAE
C: ..non della SIAE, io penso proprio dei produttori cinematografici e poi alla fine anche discografici, per i quali non vuole tornare indietro, e quindi non vuole stralciare l'articolo 1, che meriterebbe una profonda riflessione."
La Relatrice afferma anche, nella stessa intervista, che la tassa era stata inizialmente inserita come tentativo di “compromesso” per permettere la libera condivisione dei file in internet per uso personale.
A fine Aprile poi è stata approvata, anche questa a larga maggioranza, una legge che potrebbe obbligare il deposito di tutte le opere leggibili, visibili e udibili distribuite tramite internet: chiunque gestisca in Internet una fonte di informazione accessibile al pubblico (siti web, newsletter, forum, siti di supporto di aziende, negozi on-line, ecc…) rischiera’ di doverlo inviare a spese proprie alle biblioteche centrali di Firenze e di Roma se questi non verranno esplicitamente esoneranti nel regolamento attuativo che dovra’ essere scritto nel frattempo.
Il siti internet gestiti da italiani sono innumerevoli e quindi le due biblioteche, per stessa ammissione dei responsabili, non potrebbero mai nè archiviare nè gestire una tale mole di informazioni.
In oltre esistono siti a contenuto dinamico, come quelli che contengono i forum od i blog: come possono essere archiviati ad ogni modifica?
Tutto questo nel piu’ completo silenzio (quando non palese appoggio) dei media tradizionali, opposto al grande fermento dei media on-line e egli operatori della rete (Punto Informatico, Zeusnews, Interlex, Associazione Italiana Internet Provider, BSA, Quintostato , ecc...).
Seppur evidente che queste leggi non possano colpire ne’ tutti i 3 milioni i utilizzatori di p2p italiani (molti dei quali peraltro condividono materiale gratuito o non disponibile in commercio, facendo quindi crollare qualsiasi teoria sul “mancato guadagno”), ne’ le migliaia di siti web e forum [Come quello che è ospitato in questo sito] (chissa quante opere di ingengo coperte dal @ usano, a cominciare dagli smiles, che potrebbero essere usate per farli chiudere), si nota pero’ un filo conduttore che porta a tentativi i controllo della liberta’ di espressione, che con Internet aveva trovato recentemente la sua piu’ grande espansione, grazie alla facilita’ di comunicazione tipica della rete (chiunque puo’ crearsi gratuitamente un sito, un blog, un forum, scrivere sui newsgroup, ecc…).
Un tentativo portato avanti a una certa forma di politica, che forse ha paura di dover rendere conto in tempo reale delle proprie decisioni e sostenuto in toto da quei poteri editoriali chi negli ultimi 60 anni hanno gestito quello che dovevamo leggere, vedere, sentire… Il tutto unito da una paura di un media dove anche le singole persone possono produrre contenuti e fruire liberamente dei contenuti prodotti da altri, al di fuori degli schemi del marketing e dei tentativi di censura.
Questo sito esporrà questa pagina dal 15 al 22 maggio 2004: giorno nel quale il decreto verrà discusso in senato.
Link di interesse e approfondimento:
www.interlex.it/attualit/12-05-94.htm
web.fiorellocortiana.it/html/
www.interlex.it/copyright/montemagno2.htm
punto-informatico.it/p.asp?i=48151
punto-informatico.it/p.asp?i=48153
punto-informatico.it/p.asp?i=48094
punto-informatico.it/p.asp?i=48068
punto-informatico.it/p.asp?i=47972
punto-informatico.it/p.asp?i=47974
punto-informatico.it/p.asp?i=48194
www.girodivite.it/breve.php3?id_breve=232
www.socialpress.it/breve.php3?id_breve=227
www.netmanager.it/Site/Tool/Article?ida=11158
www.kataweb.it/detail.jsp?channel=portale&id=525073