Re:
(Gaea), 14.11.2011 14:20:
invece credo si possa superare...non credo sia così radicato come il sobbalzare per i rumori. È una reazione mentale di diffidenza che, con la ragione, si può arginare. Proprio per questo parlo di "modernità" di questo superamento, non tanto per l'azione "civilizzatrice" dell'Occidente (?) ma per il fatto che è più diffusa una cultura di "ragione" che si contrappone all'"istinto". Si ricollega qui alla mia idea del "superare": per me è un atto che il singolo può compiere solo in una detrminata società. Ovvio che se i tuoi costumi sono ancora, non so, da cacciatori/raccoglitori, la diffidenza è insuperabile, anche perchè è più salubre dell'accettazione del diverso.
Poi, al contrario, uno solo può decidere di essere diffidente in una civiltà aperta, ovvio. Ma è difficile che uno superi il pregiudizio da solo, in una società tendenzialmente chiusa e refrattaria all'incontro con altre culture.
L'istinto si può, come hai giustamente detto, arginare, ma non superare o sopprimere.
Per farti un esempio, uno dei principali istinti umani è la paura. Sopprimere la paura (non nasconderla o tenerla sotto controllo, ma proprio eliminarla) non vuol dire essere coraggiosi, ma pazzi.
Un altro esempio eloquente è la cosiddetta "prima impressione" che ognuno di noi si fa su una persona quando la incontra. Questa prima impressione si crea in un decimo di secondo (il tempo di reazione di un centometrista, oppure un battito di ciglia), un tempo troppo piccolo perché sia in qualunque modo razionale. E questa prima impressione non cambierà di molto, anzi, è probabile che nel tempo si rafforzerà.